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Report - Una Settimana sui Mercati - 29.02.2025

Report - Una Settimana sui Mercati - 29.02.2025

Crisi industriale: Orsini propone un piano triennale e investimenti per rilanciare la crescita

Il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, intervenendo alla convention “Innovare per tornare a crescere” a Bergamo, ha evidenziato la grave crisi dell’industria italiana, con 23 mesi consecutivi di mancata produzione. Orsini ha sottolineato come la situazione non sia isolata all’Italia, ma coinvolga anche Francia e Germania, mentre Spagna e Polonia riescono a mantenere una maggiore competitività grazie a turismo, edilizia e costi di produzione più bassi.

Per affrontare questa crisi, il numero uno di Confindustria ha ribadito l’urgenza di un piano triennale che superi le misure di breve periodo e offra una visione strategica chiara per il futuro dell’economia italiana. Secondo Orsini, è necessario individuare i settori su cui puntare e definire priorità di investimento per rilanciare la crescita. Ha inoltre criticato il costo elevato dell’energia in Italia, che penalizza la competitività rispetto ad altri paesi europei: il prezzo medio dell’energia in Italia è significativamente più alto rispetto a Germania, Spagna e Francia, rendendo la produzione più onerosa per le imprese. Per risolvere il problema, Orsini ha proposto un rapido disaccoppiamento dei costi energetici e un piano di rigenerazione degli impianti.

Oltre all’energia, ha affrontato il tema del cuneo fiscale, evidenziando come gli sgravi da 17 miliardi di euro non abbiano incentivato la produttività, poiché molti lavoratori si fermano alla soglia necessaria per beneficiare delle detrazioni senza incrementare le ore lavorate. Secondo Orsini, per stimolare la crescita è necessario incentivare gli investimenti delle imprese, come accaduto nel 2021, quando un aumento degli investimenti ha portato a una crescita del PIL del 20%.

Infine, ha affrontato la crisi dell’industria automobilistica europea, criticando la mancanza di neutralità tecnologica nelle politiche ambientali. Pur ribadendo l’importanza della riduzione delle emissioni, ha sottolineato che il settore automobilistico necessita di un approccio più equilibrato, che includa biocarburanti e nuove tecnologie senza penalizzare la produzione. Ha infine chiesto la sospensione delle sanzioni previste per il 2025, che potrebbero aggravare ulteriormente la competitività delle aziende italiane rispetto a Stati Uniti e Cina.

Alla luce della crisi industriale evidenziata da Orsini e delle sfide che le imprese italiane stanno affrontando, come pensate che questi fattori possano influenzare le vostre scelte di investimento?

Ritenete che un piano triennale e nuovi incentivi fiscali possano rilanciare la competitività del settore manifatturiero, rendendolo più attraente per gli investitori? Oppure preferite orientare i vostri investimenti verso settori meno esposti ai costi energetici e alle politiche fiscali, come la tecnologia o il turismo?

Mercato Indice Chiusura Settimana precedente Variazione
Americani Dow Jones 43,428.02 44,546.08 -2.52%
Americani S&P 500 6,013.13 6,114.63 -1.66%
Americani Nasdaq 21,614.08 22,114.69 -2.27%
Europei FTSE MIB 38,421.05 37,977.59 +1.17%
Europei Spread BTP-BUND (10 Anni) 108.00 109.00 -0.92%
Materie prime Oro 2,953.20 2,900.70 +1.81%
Materie prime Petrolio WTI 70.22 70.74 -0.73%
Materie prime Natural Gas 4.129 3.725 +10.85%
Cryptovalute Bitcoin 95,462.30 96,898.90 -1.48%
Cryptovalute Ethereum 2,811.18 2,697.00 +4.23%

/ Conclusione e spunto pratico

La situazione descritta da Orsini evidenzia la necessità di strategie a lungo termine per rilanciare la competitività industriale italiana. Per gli investitori, questo scenario offre spunti di riflessione su come diversificare il proprio portafoglio, tenendo conto delle sfide energetiche e fiscali che pesano sulle imprese. Un approccio pratico potrebbe essere quello di monitorare le politiche governative e gli incentivi previsti nei prossimi anni, valutando opportunità in settori con maggiore stabilità o in aziende che riescono ad adattarsi meglio al contesto economico. Analizzare i trend di crescita del PIL e gli investimenti pubblici potrebbe fornire indicazioni utili per identificare asset con potenziale di rendimento nel medio-lungo periodo.